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La poesia in Italia, nel nostro tempo, è relegata a mero fardello da studiare obbligatoriamente a scuola. Essa viene vista come qualcosa di passato, di concluso. Una forma d’arte messa in esilio, sommersa dal sostrato creato da tante altre forme d’espressione artistiche che, al contrario, si stanno affermando sempre più.
Dal 2014 ho iniziato a scrivere componimenti poetici, con lo pseudonimo di “Poeta della Serra”, con lo scopo di dare vita nuova alla poesia. Come? Mettendola sotto gli occhi di tutti. In maniera quasi subliminale cerco di portare la poesia in luoghi che, a primo impatto, possono sembrare l’antitesi dell’arte. Mi riferisco a contesti urbani degradati, zone di periferia, cassonetti dell’immondizia.
Scritta con un pennarello su una superficie, per le strade, la poesia rinasce. Si fa viva. Entra nella vita delle persone, e non lo fa passivamente, come quando la si studia forzatamente su un testo di letteratura. Essa finisce per fondersi con la mente di chi la legge. Il movimento di “poesia urbana” o “poesia metropolitana” è nato alcuni decenni fa in America, espandendosi in maniera capillare, e io mi sono agganciato a questo movimento, portando la poesia nelle strade d’Italia. Sono originario di Matera, ma ho steso poesie anche nelle strade di Bari, Roma, Napoli, Parma, Torino, Treviso, Bologna e Milano. I risultati sono stati sorprendenti: molte persone si sono appassionate a quello che faccio, riscoprendo una forma d’arte quasi sepolta.
L’espansione poetica fra le strade delle città è stata complementare a un’altra espansione: quella sul web. Vedendo, infatti, la rete come una sorta di megalopoli virtuale, mi sono chiesto se non sarebbe stato proficuo cercare di diffondere la poesia anche attraverso di essa. Come una strada affollata, il web si è rivelato un terreno proficuo in cui gettare i semi della poesia. Tramite le mie pagine social, lascio che la gente possa riscoprire la gioia del linguaggio in versi.
Ho pubblicato anche due raccolte di poesie, “Frutti di male” (2021) e “Biscotti della sfortuna” (2023), in cui ho racchiuso i lavori a cui sono più affezionato. Ho collaborato, inoltre, coi comuni di Matera e Treviso per l’installazione di opere pubbliche, rispettivamente nell’ambito dei progetti “Un dono poetico” (2023) e “In Luce” (2024). Quest’ultima iniziativa è stata patrocinata da “BAM! Eventi d’arte“.
Il resto della storia è ancora da scrivere. Ho molti progetti per il futuro, ma ci lavorerò con calma e, nel frattempo, continuerò a comporre versi.
Poeta della Serra